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dai GIORNALI di OGGIOpel, Berlino decide entro mercoledì. Il governo incontra i vertici di Magna Garanzie pubbliche sul debito per sei miliardi di euro, fino a 10mila esuberi in Europa, nessuna chiusura in Germania e, soprattutto, nessuna modifica degli impianti in Italia: sono queste, secondo indiscrezioni di stampa trapelate in serata, alcuni dei punti chiave del nuovo piano Fiat per la conquista della Opel. 2009-05-25 |
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per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-05-25 La Bild: domenica il cancelliere Merkel a incontro con Magna Opel, Marchionne torna in Germania Martedì l'ad di Fiat incontra il ministro dell'Economia Guttenberg. Il Financial Times: decisione entro mercoledì Angela Merkel (Reuters) Angela Merkel (Reuters) BERLINO - Ore decisive per il futuro di Opel. Berlino, che domenica ha di fatto bocciato le tre offerte presentate per l'acquisizione della casa tedesca, giudicandole "insufficienti", prenderà una decisione sulla miglior offerta martedì o al più tardi mercoledì. Lo scrive il Financial Times Deutschland, citando fonti vicine al gabinetto. Oltre all’offerta Fiat e a quella Magna, è in corsa ancora il fondo di private equity Ripplewood. Secondo informazioni della Bild, domenica sera ci sarebbe stato un ennesimo incontro tra rappresentanti del governo tedesco e il management Magna, al quale avrebbero preso parte anche il cancelliere Angela Merkel e il ministro dell’Economia Karl-Theodor zu Guttenberg. MARCHIONNE A BERLINO - Per martedì, intanto, è previsto l’arrivo a Berlino di Sergio Marchionne. L'amministratore delegato del Lingotto incontrerà il ministro dell'Economia tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg. Lo scrive il tabloid Bild. "APERTE TUTTE LE OPZIONI" - Il governatore del Land della Nordreno-Vestfalia, Juergen Ruettgers, conferma che una decisione sui piani presentati da Fiat, Magna e dal fondo Ripplewood per Opel sarà presa "per metà settimana". "Tutte le opzioni sono aperte", ha detto Ruettgers, che non prevede, tuttavia, che si faccia ricorso alla bancarotta guidata.
25 maggio 2009
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2008-05-25 Il gruppo austro-canadese sarebbe disposto a migliorare la sua offerta Domani anche Marchionne a Berlino per incontrare il ministro dell'Economia Opel, vertice del governo con Magna Ma la Merkel preferirebbe Fiat Berlusconi: "Non interferisco. Non ho parlato con il cancelliere ma mi fido" Opel, vertice del governo con Magna Ma la Merkel preferirebbe Fiat Il ministro tedesco dell'Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg BERLINO - Giornate decisive per l'affare Opel. Oggi, il governo tedesco torna a riunirsi per riesaminare i piani presentati da Fiat, Magna e Ripplewood. Una decisione potrebbe arrivare a breve, ma sembra che, allo stato, l'esecutivo tedesco stia cercando di ottenere miglioramenti delle offerte da parte degli aspiranti alla casa automobilistica. Intervenendo sulla questione Silvio Berlusconi ha riferito di non aver parlato del matrimonio Fiat-Opel con il cancelliere Angela Merkel, ma ha assicurato che la scelta tedesca sarà dettata da criteri di "oggettività" e non da "motivazioni di antipatia". Ieri sera, secondo la Bild, c'è stato un summit con i vertici di Magna per verificare se il gruppo austro- canadese è pronto a fare maggiori concessioni. All'incontro, tenuto in cancelleria a Berlino, riporta la Bild citando fonti del governo, hanno partecipato il cancelliere Angela Merkel (Cdu) e il ministro dell'Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu). Secondo indiscrezioni, la Merkel sarebbe più favorevole a un accordo con Fiat, altri membri del governo opterebbero per Magna, altri ancora (forse in maggioranza) preferirebbero una "insolvenza controllata" della Opel. E questa, alla fine, potrebbe essere un'opzione molto forte. Silvio Berlusconi - nel corso di una ampia intervista alla Cnn - ha detto che la scelta del governo tedesco per la Opel sarà "oggettiva" rispetto alle varie offerte e senza "motivazioni di antipatia" verso una o l'altra azienda che si contendono la casa automobilistica tedesca. "Non voglio interferire ma la conosco e so che si comporterà così" ha sottolineato il premier precisando di non aver parlato direttamente con il cancelliere tedesco. Berlusconi ritiene che la Germania non abbia un atteggiamento sfavorevole alla Fiat. "Anche per i rapporti che abbiamo con il governo tedesco - ha risposto - credo che saranno esaminate oggettivamente le varie offerte, poi sarà scelta quella che a loro sembrerà migliore. Certamente escludo che possano esservi motivazioni di antipatia nei confronti di un'azienda piuttosto che un'altra. Penso che faranno quello che a loro sembrerà più giusto per la Opel". Intanto anche la Fiat si muove e l'ad Sergio Marchionne, incontrerà domani a Berlino il ministro dell'Economia tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu). (25 maggio 2009) |
L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-05-25 Opel, Berlino decide entro mercoledì. Il governo incontra i vertici di Magna Garanzie pubbliche sul debito per sei miliardi di euro, fino a 10mila esuberi in Europa, nessuna chiusura in Germania e, soprattutto, nessuna modifica degli impianti in Italia: sono queste, secondo indiscrezioni di stampa trapelate in serata, alcuni dei punti chiave del nuovo piano Fiat per la conquista della Opel. Le indiscrezioni, del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeinen Zeitung (Faz), coincidono con un articolo di questa mattina del tabloid Bild, secondo cui la cancelliera Angela Merkel (Cdu) "appoggia indirettamente il piano Fiat" poiché il concorrente austro-canadese Magna prevede di tagliare 2.200 posti di lavoro nella fabbrica di Bochum (Nord Reno-Vestfalia). Anche la Magna, alleata alla russa Sberbank, sempre secondo indiscrezioni, ha migliorato la propria offerta e si prepara a rivedere anche i piani per l'impianto di Bochum. Per il momento, ha - tra l'altro - accorciato a cinque anni i tempi della prevista restituzione delle garanzie pubbliche ed ha imposto un blocco sulla distribuzione di eventuali dividendi ai futuri azionisti. Il governo tedesco ha incontrato ieri sera i vertici del gruppo austro-canadase per verificare se l'aspirante acquirente della Opel è pronto a fare maggiori concessioni per la casa automobilistica tedesca. Se la Magna non fosse disposta a migliorare ulteriormente la propria offerta, rivela inoltre la Bild, Berlino preferirebbe - come seconda opzione - una "insolvenza controllata" della Opel. Il tabloid riporta però, secondo fonti del gruppo, che la Magna è disposta ad arrivare a un compromesso ed è aperta a ritoccare ancora il proprio piano. Il governo tedesco vuole scegliere entro la metà di questa settimana, secondo quanto scrive il Financial Times Deutschland (Ftd). Il governo tedesco si riunirà di nuovo oggi e una decisione potrebbe essere presa già domani o, al più tardi, mercoledì. In attesa di una risposta ufficiale del governo, il ministro dell'Economia, il conservatore Karl-Theordor zu Guttenberg (Csu), ritiene insoddisfacenti tutte e tre le offerte presentate per la Opel poiché, ha detto, nessuna garantisce "in modo sufficiente" che le "notevoli risorse di bilancio che dobbiamo impiegare (per questa operazione) non vadano perse". Per questo, Guttenberg parla di "carenze" e sottolinea che, se "dovessero rimanere", un'insolvenza controllata "sarebbe chiaramente la soluzione migliore...". Una posizione, questa, che ha provocato una spaccatura in seno all'Esecutivo tedesco, in particolare fra il ministro dell'Economia e il ministro degli Esteri, il socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier (Spd). Quest'ultimo, non ha perso tempo a rispondere al suo collega, almeno indirettamente: "Consiglio a tutti di piantarla con queste chiacchiere su un'insolvenza della Opel", ha detto. E poi: il governo deve mettercela tutta per salvare il maggior numero di posti di lavoro alla Opel "invece di occuparsi continuamente di nuovi fantasmi". Ma Guttenberg non si è dato per vinto e ha ribattuto: "Con un'insolvenza controllata una società non è obbligatoriamente perduta". Anzi, si può negoziare meglio. Il piano Fiat Intanto, la Fiat ha messo sul tavolo del ministro dell'Economia le sue nuove carte. Il piano del Lingotto, secondo le indiscrezioni, prevede garanzie pubbliche su debito per sei miliardi di euro, un miliardo in meno rispetto alla proposta precedente, che verrebbero ripagate entro quattro anni. La Magna, da parte sua, chiede garanzie per 4,5 miliardi di euro da ripagare entro cinque anni. Torino, inoltre prevede fino a 10mila esuberi in Europa, di cui circa 2mila in Germania (contro i 2.500 tagli della Magna nel Paese) e garantisce che nessuna fabbrica tedesca verrà chiusa sul suolo tedesco: ci saranno invece, scrive sempre la Faz, esuberi in Austria e in Ungheria, mentre non è prevista alcuna modifica in Italia e in Polonia. Il piano di Marchionne, che apporterebbe al nuovo gruppo tutta la divisione auto del Lingotto eccetto la Ferrari e la Maserati, per un valore di libro di sei miliardi di euro, prevede inoltre un Ebitda di 2,5 miliardi di euro e sinergie per cinque miliardi di euro fino al 2015. Di fronte a questa gara all'offerta più attraente, il presidente del consiglio di fabbrica della Opel, Klaus Franz, ha messo in guardia contro una guerra tra i contendenti, che di fatto li porterebbe a svendersi pur di acquistare la società. "Bisogna fare attenzione affinché, come in un gioco d'azzardo, i concorrenti non si svendano fornendo ogni volta nuovi numeri", ha detto Franz alla Bild. È importante, quindi, che le promesse vengano poi mantenute: le dichiarazioni sui posti di lavoro devono essere "garantite, messe per iscritto e devono valere molti anni, non soltanto due giorni", ha sottolineato il sindacalista. 25 maggio 2009
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2009-05-25 Opel, Magna migliora l'offerta Faz: "Merkel punta su Fiat" commenti - |Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci 24 maggio 2009 Fiat-Opel: per Berlusconi sarà scelta l'offerta migliore Governo tedesco diviso. Marchionne: solo 2mila esuberi Opel tra le proposte di Magna e Fiat Fiat, al via la produzione dei motori Multiair VIDEO / Opel, i retroscena della sfida a tre Pubblicità Il gruppo austro-canadese Magna ha migliorato la propria offerta per l'acquisto della Opel proponendo di ripagare l'indebitamento in tempi rapidi attraverso un rigido piano che prevede, tra l'altro, un blocco dei dividendi ai futuri azionisti del nuovo gruppo. Così il settimanale tedesco Die Zeit nell'edizione online. "Almeno il 30 per cento dell'utile netto sarà utilizzato per ripagare l'indebitamento garantito dalla mano pubblica", recita la proposta, secondo il settimanale. "Fino alla cancellazione dell'intero indebitamento - sarebbe assicurato inoltre nel piano del gruppo alleato con i russi di Sberbank e Gaz - non verrà pagato alcun dividendo agli azionisti". Secondo la proposta, lo Stato si impegnerebbe con garanzie sul debito per 4,5 miliardi di euro. Garanzie, queste, che verrebbero concesse per un periodo di cinque anni. Magna, in corsa contro Fiat (che a sua volta sabato aveva presentato un piano rivisto) e il fondo Ripplewood per rilevare Opel (controllata dall'americana Gm), a fronte di garanzie pubblichemiliardarie, assicurerebbe infine l'estinzione del debito ed il pagamento dei relativi interessi nell'arco dei cinque anni. Quanto ai rumor sul piano Fiat, prevederebbe garanzie - dello Stato e dei Laender (gli stati federati tedeschi) coinvolti - per sei miliardi di euro, meno di (o fino a) 10mila esuberi in Europa, nessuna chiusura in Germania. Soprattutto, nessuna modifica degli impianti in Italia, come invocato dal governo di Roma. Gli esuberi si concentrerebbero in Austria e in Ungheria, nessuna modifica prevista in Polonia. Alla Bild am Sonntag l'amministratore delegato Sergio Marchionne ha dichiarato che il Lingotto conta di mantenere almeno 23 mila dei 25 mila posti di lavoro Opel in Germania; "nel caso peggiore sarebbero al massimo 2 mila posti di lavoro a essere colpiti da un'integrazione di Opel in un gruppo unitario libero da debiti con la Fiat". Inoltre con le sinergie tra i due gruppi si avrebbe la possibilità di risparmiare 1,5 miliardi di euro che "consentiranno di restituire le garanzie statali entro 5 anni". Il piano di Marchionne, che apporterebbe al nuovo gruppo tutta la divisione auto del Lingotto eccetto la Ferrari e la Maserati, per un valore di libro di 6 miliardi di euro, prevede inoltre un Ebitda di 2,5 miliardi e sinergie per 5 miliardi fino al 2015. Di fronte a questa gara all'offerta più attraente, il presidente del consiglio di fabbrica della Opel, Klaus Franz, ha messo in guardia contro una guerra tra i contendenti, che di fatto li porterebbe a una gara al ribasso pur di conquistare Opel. Alcune indiscrezioni del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeinen Zeitung (Faz), coincidono con l'articolo pubblicato domenica mattina dalla Bild, secondo cui la cancelliera Angela Merkel (Cdu) "appoggia indirettamente il piano Fiat" poiché il concorrente austro-canadese Magna prevede di tagliare 2.200 posti di lavoro nella fabbrica di Bochum (Nord Reno-Vestfalia). Intanto continua l'acceso dibattito politico che vede le forze di governo di Berlino spaccate tra favorevoli a Magna (in prevalenza esponenti della Spd) e Fiat (leggermente preferita dal ministro dell'Economia, zu Guttemberg, della Cdu, che ha bollato come "insufficienti" tutte le proposte giunte finora ). Nelle trattative su Opel va data la precedenza al fornitore austro-canadese Magna, perché ha presentato l'offerta "più plausibile", ha detto in un'intervista al quotidiano Handelsblatt Roland Koch, governatore dell'Assia, uno dei Laender in cui hanno sede gli impianti Opel. "Siamo in una fase importante delle trattative" e nessuno dei soggetti che hanno depositato un'offerta è stato escluso in via definitiva, ha spiegato Koch. "C'è ancora una chance per tutti, ma abbiamo poco tempo: chi ha presentato l'offerta più plausibile ha adesso la precedenza ed è convinzione di tutti che si tratti al momento di Magna", ha chiarito il governatore cristiano-democratico. Anche nel caso del "favorito" Magna, però, "ci sono ancora molte questioni aperte". Un problema ancora più importante, ha continuato Koch, è rappresentato dal fatto che "non è possibile che tutti i rischi vengano coperti dallo Stato": per ogni soggetto "che ha presentato un'offerta vogliamo vedere quali rischi è disposto ad assumersi", per poter fare un raffronto, ha messo in chiaro. "Vogliamo degli imprenditori motivati come nuovi proprietari" e il modo migliore di mostrare questa motivazione è "rischiare qualcosa" di tasca propria. 24 maggio 2009
Fiat-Opel: per Berlusconi sarà scelta l'offerta migliore commenti - |Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci 25 maggio 2009 Pubblicità
"Anche per i rapporti che abbiamo con il governo tedesco, credo che saranno esaminate oggettivamente le varie offerte, poi sarà scelta quella che a loro sembrerà migliore. Certamente escludo che possano esservi motivazioni di antipatia nei confronti di un'azienda piuttosto che un'altra. Penso che faranno quello che a loro sembrerà più giusto per la Opel". Così, in un'intervista alla Cnn, il premier Silvio Berlusconi, parla dell'offerta di acquisizione avanzata da Fiat nei confronti dell'azienda tedesca controllata da Gm. Il presidente del Consiglio spiega di non averne parlato con il Cancelliere Merkel. "Non voglio interferire, ma la conosco - osserva - e so che si comporterà così". 25 maggio 2009
Opel, governo tedesco diviso Marchionne: solo 2mila esuberi commenti - |Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci 24 maggio 2009 Opel, tra le proposte di Magna e Fiat Marchionne: "Partita complessa, vedremo dove arriviamo" Fiat, al via la produzione dei motori Multiair VIDEO / Opel, i retroscena della sfida a tre Opel, la prossima settimana preselezione delle offerte Pubblicità Nessuna delle tre offerte presentate per l'acquisto della Opel, garantisce "in modo sufficiente" che le risorse di bilancio del governo tedesco per questa operazione non vadano perse. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu), secondo quanto riporta l'edizione domenicale del tabloid Bild. "Attualmente, sono state presentate tre offerte per la Opel", ha detto Guttenberg. "Ma questo non significa che una di esse debba avere effetto automaticamente e per forza di cose". "Prima - ha infatti sottolineato - dobbiamo avere la sicurezza assoluta che le notevoli risorse di bilancio che dobbiamo impiegare (per questa operazione) non vadano perse". E questa sicurezza, "dal mio punto di vista, attualmente non viene garantita in modo sufficiente da nessuna delle tre offerte", ha sottolineato il ministro riferendosi ai piani di Fiat, Magna e Ripplewood. Se queste "carenze dovessero rimanere - ha concluso Guttenberg -, un'insolvenza controllata sarebbe chiaramente la soluzione migliore, in quanto anche questa opzione aprirebbe delle possibilità per il futuro della Opel". Il caso Opel, in ogni caso continua a dividere i principali esponenti della Grande Coalizione tedesca (Cdu-Csu/Spd) sia nel governo che tra i Laender, ovvero i governatori degli stati tedeschi federati, interessati alla vicenda per la presenza di impianti Opel nel loro territorio. "Consiglio a tutti di piantarla con queste chiacchiere su un'insolvenza della Opel", ha infatti detto, senza mezzi termini, il ministro degli Esteri e vice cancelliere Frank-Walter Steinmeier (Spd), rispondendo indirettamente al suo collega conservatore zu Guttenberg (Csu). Steinmeier, che ha dichiarto sin dall'inizio di preferire una soluzione Magna-Sberbank-Gaz (cordata composta dal gigante austro-canadese della componentistica e dai due pleayer russi, la prima banca e il costruttore automobilistico) a Fiat. Non è un mistero che il vicecancelliere sia vicino da sempre all'ex cancelliere Gerhard Schroeder, che ha forti interessi a Mosca e presiede il consorzio Nord Stream incaricato di realizzare un grande gasdotto. Interpellato dall'agenzia di stampa Dpa, Steinmeier ha osservato che il governo deve mettercela tutta per salvare il maggior numero di posti di lavoro alla Opel "invece di occuparsi continuamente di nuovi fantasmi". Marchionne: in Germania al massimo 2mila esuberi La Fiat conta di mantenere almeno 23 mila dei 25 mila posti di lavoro Opel in Germania e "nel caso peggiore sarebbero al massimo 2 mila posti di lavoro a essere colpiti da un'integrazione di Opel in un gruppo unitario libero da debiti con la Fiat". Inoltre con le sinergie tra i due gruppi si avrebbe la possibilità di risparmiare 1,5 miliardi di euro che "consentiranno di restituire le garanzie statali entro 5 anni". Lo ha assicurato l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne intervistato dalla "Bild am Sonntag" nel quale rassicura su quattro punti: gli esuberi, il rispetto delle normative sul lavoro, il piano pensionistico di Opel, la restituzione delle garanzie messe dallo stato tedesco. Per Marchionne il piano Fiat "soddisfa meglio di ogni altro tutti i criteri. Chiunque sappia far di conto, anche nel mondo politico, può verificarlo". Il manager Fiat, comunque , non nasconde che il progetto del Lingotto "incontra attualmente in Germania ancora alcune riserve". Sottolinea però che "diversamente dai nostri concorrenti, il nostro piano è un bastione contro l'esodo di tecnologia automobilistica dalla Germania e dall'Italia. Le nostre cifre sono oneste e non nascondono costi, che alla fine ricadrebbero sulle spalle dei contribuenti tedeschi". L'ad del gruppo italiano spiega che sarebbero rispettate "tutte le norme sul diritto del lavoro esistenti in Germania, in particolare la legge aziendale e la mitbestimmung", che prevede lo stesso numero di rappresentanti dei lavoratori e della proprietà nel Consiglio di Sorveglianza di una società. Sul fronte economico - spiega ancora l'amministratore delegato - "i 4 miliardi di obblighi pensionistici di Gm Europe sono calcolati nel nostro piano di finanziamento e a differenza degli altri competitori". Inoltre "Fiat dispone di un sufficiente ed elevato cash-flow, superiore a 3 miliardi di euro all'anno. Oltre a ciò, ci sono 1,5 miliardi di euro di sinergie con Gm Europe, compresa Opel, che ci consentiranno di restituire le garanzie statali al massimo entro 5 anni". 24 maggio 2009
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